Permacultura: una sola identità

Permacultura: una sola identità

Attori di comunità, cittadini e studenti definiscono il carattere dell’innovazione sociale come unica identità, per la scuola e per il quartiere.

Con un unico laboratorio sviluppato online a più tappe, riconoscono il senso del Futuro Urbano: la permacultura. Si tratta di un metodo di coltivazione del sapere e del fare che, sulla base di principi e strategie ecologiche, permette di progettare insediamenti culturali e produttivi di prossimità umana, simili agli ecosistemi naturali, in grado di mantenersi autonomamente e di rinnovarsi con un basso impiego di energia.

Con questa inclinazione naturale, le due comunità, scolastica e di quartiere, vogliono perseguire un insieme di pratiche mirate, per progettare e gestire paesaggi antropizzati, per i bisogni della popolazione, materiali e immateriali, in modo da soddisfare resilienza, ricchezza e stabilità dell’ecosistema umano naturale.

Cittadini, studenti, associazioni, istituzioni sono insieme disegnatori di comunità. Ragionano su un intero vocabolario di questioni comuni, per la scuola e per il quartiere, senza fratture. Scelgono i fattori prioritari e li riorganizzano in un’unica mappa mentale, giungendo ad un solo apparato radicale a 4 direzioni strategiche: apprendimento e azioni, relazioni, ricerca, emozioni.

Scuola e attori di quartiere si riconoscono: processi di apprendimento e progetti per l’innovazione di quartiere si rispecchiano nello stesso apparato radicale. Cucina, sartoria, artigianato, orti, turismo, street art, teatro di comunità, innovazione digitale, hanno connotazione sociale e sostanza educativa, così come i processi di crescita culturale tracciati a scuola.

Asteroide principi costruttivi by Fedele Congedo

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Gli apparati radicali comuni

Ramo dell’apprendimento e delle azioniViene alimentato dall’osservazione del passato. Le emozioni sono il fondamento dell’insegnamento, motivano l’apprendimento. Con le emozioni si fanno esperienze e si tocca con mano. Con le emozioni si impara a rischiare. Con le emozioni si supera la paura di essere inadeguati. Per apprendere e fare si deve ridurre l’antagonismo fra docente e studente, così come quello fra attori sociali. Solo così le classi e le organizzazioni di uno stesso sistema sono sistemi a molte menti. Occorre ascoltare senza giudicare, per potenziare le abilità e le diversità di ognuno, perché le persone non sono vasi da riempire, ma fuochi da accendere. Perché si formano prima le persone e poi le figure professionali, continuando a fare esperienze e toccando con mano.

Ramo delle Relazioni. Per costruire relazioni occorre accendere fuoco ed entusiasmo e dedicare tempo alla relazione. Per costruire relazioni occorre riempire i vuoti con le emozioni, mischiare le discipline, rendere desiderosi di partecipare, per trovare se stessi. Per costruire relazioni è necessario ridurre le gerarchie, formare una squadra senza pregiudizi, collaborare, studiare come superare la paura di essere inadeguati, imparare giocando, discutere dei problemi, divertirsi con gli altri, prendere l’impegno di comprendere, per trovare se stessi. Per costruire relazioni è necessario analizzare i problemi, discutere dei problemi, leggere cose che riguardano la nostra vita, costruire dialoghi fra culture, prendere l’impegno di comprendere, per trovare se stessi.

Ramo della RicercaPer ricercare è necessario collegare arte e scienza: così si cerca l’essenza delle materie e si arricchisce il modo di pensare, pensando al domani e alla salute dell’uomo. Per ricercare è importante stare nei vuoti che nascono dal confronto creativo: lì si promuove il pensiero critico, si sviluppano i dialoghi, si creano le domande. Così nascono i voti. Per ricercare occorre curare la dimensione sociale, e per farlo occorre esplorare con il talento di tutti, studiare con le emozioni, fare come gli innamorati scrittori funamboli, che creano ponti fra persone e contenuti, per costruire una comunità che apprende e che fa correre le idee insieme.

Ramo delle EmozioniPer curare le emozioni occorre accendere fuoco ed entusiasmo. Per farlo bisogna iniziare sorridendo, costruire dialoghi fra culture, insegnare meno teoria e più pratica. Per farlo bisogna vivere un tempo felice. E per vivere un tempo felice bisogna discutere con gli altri, imparare giocando, divertirsi con gli altri. Per curare le emozioni bisogna studiare come superare la paura di essere inadeguati, bisogna essere visionari per trovare se stessi, essere se stessi e connessi, comprendere le persone che si valutano ed evidenziarne la bellezza.