Confronti: storie e identità

Confronti: storie e identità

Il ponte fra studenti, abitanti ed associazioni. Una raccolta di tracce identitarie, per legare la scuola al quartiere.
Sono venuto negli anni ‘80. Non era facile avere rapporti. Era un recinto. Era il 1985. Avevo 13 anni.
Infanzia a colori e spari sul marciapiede. Il 1982 è il tempo dell’Aula Bunker, del grande processo alla Sacra Corona Unita. Per entrare in casa dovevi mostrare i documenti.
Viaggiamo nel rischio di una metamorfosi patinata, fra le Vele, le Stelle e le Staffe. Possiamo colorare anche fino al cielo, ma la terra rimane rossa.
Il rischio è essere patinati in un quartiere patinato. Invece siamo persone inermi, grandi lavoratori, persone che si stabilizzano in un luogo, che si misurano continuamente con il mondo. Persone che sono dietro la finestra e dietro ai murales. A terra.
Ci sono storie diverse. Occorre passare attraverso, per un cambiamento senza lustrini. Perchè mio figlio non conosca l’odore del sangue.
Sono nato e rinato, lasciando ogni volta dietro di me identità consumate. Siamo cresciuti: ho vissuto per crescere. Ora la storia è emergente: un carosello di etnie del portone. Si può alzare lo sguardo per scoprire il cielo. Io aspetto. Che i miei frutti trovino la strada nella terra. Per sbocciare ancora. Per sbocciare a primavera.