Prospettiva cooperativa: Asteroide B167

Prospettiva cooperativa: Asteroide B167

Il momento di enfasi delle aree periferiche che stiamo vivendo sta generando eventi, azioni, sviluppi che qualche anno fa non erano nemmeno immaginabili. Grazie alle progettualità in atto e all’azione sinergica del terzo settore locale, dall’identità di questo quartiere periferico, si sta passando alla forma di un luogo dove si è orgogliosi di vivere ed abitare un cambiamento che non passa inosservato. Le diverse associazioni, i comitati che operano nell’area, in collaborazione con la scuola, stanno riavviando un percorso di progettazione partecipata continua, che può realmente permettere una rigenerazione collettiva di impatto e valore. Il sentimento di appartenenza, dell’esserci, è diventato un valore di pregio, che attiva sentimenti di condivisione, comunità e innovazione.

Ora, le nuove forme cooperative giocano un ruolo decisivo all’interno del nostro sistema economico. Oggi, finalmente possiamo dire che le nuove forme cooperative e più in generale l’impresa sociale sono uscite dalla nicchia: non possono essere considerate come soggetti residuali che fanno assistenza. Sono sul mercato e pervadono diversi settori. 

Gli spazi e le azioni possono diventare contenitori di nuove filiere di prodotti e di servizi, rivolti alla comunità, forme di animazione sociale e di nuovo mutualismo, asset da destinare alla sperimentazione e all’imprenditorialità sociale. I percorsi comunitari e di cooperazione nascono dalla comunità stessa, dai cittadini e dagli abitanti del territorio di riferimento, ma la nascita sociale di organizzazioni cooperative o di comunità non è un atto assembleare totalizzante. Il percorso di costituzione è infatti promosso da una minoranza profetica, visionaria e determinata, che si assume il rischio e la responsabilità imprenditoriale del progetto, perché non può esistere un’impresa di comunità, se non è la comunità ad investire in se stessa.

La prospettiva è l’avvio di un’attività a più mani, capace di generare reddito ed occupazione e che abiliti il tratto comunitario a sollevarsi. In questo percorso di emersione, convergiamo con le nostre legittime differenze nella permacultura, accordando le voci, fra scuola e attori di comunità, con un metodo di coltivazione del sapere e del fare che, sulla base di principi e strategie ecologiche, permette di progettare insediamenti culturali e produttivi di prossimità umana, simili agli ecosistemi naturali, in grado di mantenersi autonomamente e di rinnovarsi con un basso impiego di energia. Questo significa produzione e  scambio di materiali culturali, coltivazione e  trasformazione di prodotti agricoli, ospitalità turistica, servizi alla persona e welfare di comunità, servizi di manutenzione territoriale: veri e propri asset comunitari su cui investire. L’opportunità deve essere supportata da un ecosistema composto dal supporto di project management, reti e patti territoriali, in modo da assicurare sviluppo ad una mutualità estesa, a beneficio di tutti gli abitanti.

Per procedere in questa direzione, dobbiamo immaginare tutti insieme un ecosistema di nuovi soggetti vocati alla ri-generazione. La creazione di un ecosistema sussidiario a finalità cooperativa, è la precondizione di qualsiasi azione orientata a promuovere percorsi di sviluppo endogeno, sostenibili e legati al capitale umano, sociale e identitario di un territorio.

Le città che investiranno su queste politiche abilitanti ed ecosistemiche saranno quelle capaci di costruire una più solida democrazia economica e una maggiore capacità di generare benessere.

Nel caso della nostra impresa di comunità pensiamo che l’attività aggregante e che possa funzionare come “collante” generale sia l’esperienza dei vari protagonisti di Asteroide B167 nella valorizzazione del locale, perché il progetto ha rafforzato i legami fra le realtà non profit di un quartiere di frontiera, comunemente chiamato “la 167”.

La Fondazione di Comunità del Salento, realtà attiva e operante su tutto il territorio salentino, in particolare nel territorio proprio della 167, ha partecipato insieme agli altri partner, al progetto Asteroide 167 e in questo quartiere intende avviare il primo sportello di Microcredito di Comunità, grazie all’adesione alla MECC S.C. primo operatore finanziario di Comunità. Questo potrà attivare una serie di azioni innovative e di sviluppo, in collaborazione diretta con i cittadini che potranno essere anche i protagonisti di iniziative, progetti e start up vere e proprie.

L’azione può trarre forza dallo stesso programma della Fondazione di Comunità del Salento, che prevede l’avvio di un sistema di mutualità del territorio, che ha già dato vita attraverso la costituzione della propria Impresa sociale, alla prima gelateria sociale di Puglia e a breve vedrà l’esordio anche di altre iniziative in diversi settori. La realizzazione di una cooperativa di quartiere potrebbe essere il partner privilegiato per i progetti comunitari da realizzare in collaborazione diretta fra gli operatori sociali del territorio.

Ciò che finalmente potrebbe succedere è che tanti condividano idee imprenditoriali di pochi. Per questo motivo, è importante focalizzarsi sulla dimensione individuale di ognuno, per poter attivare le competenze ed abilità che ogni socio fondatore ha, canalizzandole nelle attività proposte dalla cooperativa stessa. L’equilibrio fra la dimensione lavorativa e di ricerca di reddito dei soci e la dimensione comunitaria alla quale l’impresa è volta, è fondamentale: nelle cooperative di comunità il tratto economico incorpora la dimensione comunitaria.

Il percorso è quello di costituire una filiera produttiva di valorizzazione delle iniziative economico-sociali locali presenti, con una rete produttiva che possa operare in stretta collaborazione e cooperazione, in un processo culturale orientato alla valorizzazione delle esigenze sociali del cittadino, includendo anche la grande necessità di bisogni economici, soprattutto in questo periodo unico e sconvolgente che tutti viviamo.

I passi per la realizzazione della Cooperativa Asteroide B167 potrebbero essere questi:

  1. l’avvio del Comitato Promotore della Cooperativa. In questa fase tutti i soggetti interessati, persone fisiche, giuridiche, associazioni, enti locali, ecc. manifestano il proprio interesse alla costituzione, dichiarando con quali modalità intendano partecipare;
  2. l’avvio del programma di intervento. Dopo aver costituito il primo nucleo si procede alla definizione, attraverso forme di progettazione partecipata, delle attività principali;  
  3. la costituzione della Cooperativa vera e propria. In questa fase si procede alla costituzione dell’ente giuridico, attraverso la nomina del Consiglio di Amministrazione, della presidenza, del comparto operativo. I promotori raccolgono le risorse, in qualunque forma, necessarie alla vera e propria costituzione;
  4. l’avvio dei processi di tipo distributivo e commerciali. Attraverso la costituzione di uno specifico marchio e grazie all’accordo con imprese locali, si avviano  i processi distributivi dei prodotti, possibilmente utilizzando pochi livelli di passaggio e attivando uno specifico Gruppo di Acquisto Solidale, che attraverso il messaggio e la comunità possa aggregare più cittadini consumatori e lavoratori della stessa Cooperativa.